Questa settimana, con la sua rassegna di notizie, Roberto Serafin ci presenta l’Eresia Christi conosciuta come la farfalla dei ghiacciai: la farfalla più rara d’Europa. Dopodiché, con le altre notizie, passeremo dal Santuario più alto d’Europa e continueremo a parlare di animali: cani eroici e gatti con gli stivali!
Qui puoi ascoltare la rassegna settimanale di notizie dalla montagna
La farfalla più rara d’Europa? L’Erebia Christi della Val d’Ossola
C’è ancora molto da scoprire sulle nostre montagne, ne converrai certamente, caro Luca. Sapevi, per esempio, che la farfalla più rara d’Europa si trova sui monti della Val d’Ossola? Difficilissimo vederla, ma esiste. È una specie unica al mondo e si è specializzata in migliaia di anni a vivere sulle alte montagne. Si chiama Erebia Christi: è la “farfalla dei ghiacciai”. Paolo Crosa Lenz che conosce l’Ossola e le Alpi Lepontine come le sue tasche, la definisce “specie relitta” delle ultime glaciazioni, risalenti a 10.000 anni fa.
Veniamo anche a sapere che questa farfalla alpina è estremamente rara e localizzata, in tutto il mondo vive esclusivamente tra Piemonte e Svizzera (Antrona, Veglia, Devero, Agaro, Lagginthal). Queste farfalle si presentano di colore scuro, con macchie e ocelli arancioni e neri sulle ali. La colorazione scura permette loro di scaldarsi al sole anche con temperature relativamente basse, situazione comune in montagna. I bruchi di questi lepidotteri si nutrono di erbe alpine del genere Festuca o affini, e per alcune specie possono passare due inverni prima che il bruco diventi farfalla.
Con il ritirarsi dei ghiacciai, migliaia di anni addietro, alcune di queste Erebie sono rimaste isolate, e diverse specie risultano oggi localizzate e circoscritte, come Erebia Flavofasciata, sempre in Valle d’Ossola, o Erebia Calcaria, sulle Dolomiti. “Ma Erebia Christi”, ci assicura Crosa Lenz nel suo dossier “Lepontica” che mensilmente distribuisce gratis agli amici, “oltre ad essere una specie con una ristretta distribuzione è anche difficile da trovare e osservare, per questo è considerata la specie più rara d’Europa”.
Basta, non voglio aggiungere altro, caro Luca, se non che a me è capitato di fotografare questa farfalla passeggiando nella Laggintal una bellissima e selvaggia valle Svizzera che si sviluppa dal villaggio di Simplondorf, nei pressi del Sempione. Se passi, se passate da quelle parti dateci un’occhiata, lo merita. È come stare in una cartolina. Ma guardatevi bene dall’inseguire le farfalle con le reticelle, attività vietatissima, concessa dagli svizzeri solo a studiosi patentati.
Le altre notizie….
Sant’Anna fa gli straordinari
Un’altra scoperta che merita di essere segnalata riguarda, nelle nostre Alpi, il Santuario di Sant’Anna di Vinadio in provincia di Cuneo. È il più elevato d’Europa con i suoi 2035 metri di altitudine. All’interno le pareti sono quasi del tutto ricoperte da ex voto che testimoniano il perpetuarsi della devozione verso Sant’Anna nella richiesta di guarigioni o nel ringraziamento per un pericolo scampato. E si può immaginare quale sia lo scampato pericolo che oggi giustifica la riconoscenza dei devoti in questa fase della pandemia che si spera conclusiva o addirittura conclusa. Migliaia vi si sono recati in pellegrinaggio domenica 20 giugno e i santi Anna e Gioacchino, genitori di Maria, avranno avuto il loro bel da fare lassù nei cieli.
Uno, il maremmano che ci ha ricordato l’esistenza dell’Italia non urbana
Uno era il nome di un valoroso cane da pastore maremmano morto sul lavoro, sbranato da un lupo. Ne ha raccontato la fine Michele Serra il 17 giugno sul quotidiano La Repubblica. Cinofilo quale sei, caro Luca, questo articolo non ti sarà sfuggito. Un’intera pagina è stata spesa “in memoria di Uno il cane ucciso dai lupi per salvare il gregge” come recitava il titolo. “Racconto questa storia perché conosco bene Uno e il loro capobranco umano. Sono miei vicini di casa. E perché ogni occasione per parlare dell’Italia non urbana, quella agricola e quella selvatica (la pastorizia è una sintesi mirabile delle due condizioni), dei suoi problemi, del suo enorme potenziale e della sua fragilità strutturale”, scrive Serra, “può aiutare la politica, che vive in città, a capirla un poco meglio, o almeno a ricordarsi che esiste”.
Il Gatto con gli stivali a “Il giardino delle Esperidi”
In questo mio piccolo, improvvisato zoo, insieme con la farfalla e il pastore maremmano di cui ho già parlato, oggi vorrei infine inserire, e Luca di sicuro me lo consentirà, anche un gatto.
Non un micio qualsiasi però. La fiaba del “Gatto con gli stivali” viene riproposta sulle verdi colline della Brianza nella rassegna “Il Giardino delle Esperidi” che si apre giovedì 24 giugno e si conclude domenica 4 luglio. Il monologo è presentato alle ore 11 e alle ore 16 di domenica 27 giugno nella Yurta del parco della Tana a Bestetto. Drammaturgia e regia sono di Marco Ferro. In scena Soledad Nicolazzi.
La favola del gatto con gli stivali è nota: un ragazzo, rimasto orfano, riceve in eredità un gatto. Questi, grazie alle sue straordinarie doti, lo aiuta ad arricchirsi e a trovare una sua collocazione nel mondo. Soledad non è nuova a questi incontri con la grande letteratura tradotta per la sensibilità di giovani spettatori con riferimenti alla realtà dei nostri giorni. Indimenticabile è stata l’anno scorso, sempre nel magico giardino delle Esperidi, la sua interpretazione del “Barone rampante” di Italo Calvino, recitato acrobaticamente tra gli alberi trascinandosi dietro la figliolanza come avveniva con le antiche compagnie di giro. Per raccontare la storia del fiabesco gatto, l’attrice si serve invece di oggetti che diventano dei personaggi con effetti anche esilaranti.
Un caro saluto a tutti, alla prossima.
Roberto Serafin
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MountCity è un progetto fondato nel 2013 a Milano che si poggia sulla passione e competenza di uno staff di cittadini appassionati di montagna, all’occorrenza con il sostegno di associazioni di volontariato. La piattaforma, grazie alla competenza e professionalità di Roberto Serafin che l’ha curata per 10 anni, è stata punto di riferimento sull’attualità della montagna e dell’outdoor con migliaia di articoli pubblicati. Ora lo spirito di MountCity vive ancora dentro questa rubrica.
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