Investire in formazione è senz’altro dare opportunità ai giovani, ma è anche strategico per i territori. Fortunatamente esistono dei buoni esempi. In questa direzione sicuramente va il Corso per Tecnico specializzato in ospitalità turistica, che riparte dopo il successo della prima edizione: promosso dall’AFP di Dronero è mirato alla formazione di figure professionali che possano gestire case alpine e rifugi montani.

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Decidere di vivere e lavorare in montagna

Meglio lavorare in montagna o in città? Credo che questo sia un bel dilemma per molti giovani che vivono nelle loro vallate e al termine della formazione devono compiere scelte decisive.

Un’inchiesta era stata compiuta tempo fa dalla Fondazione Angelini di Belluno su questo argomento in tre territori, l’Alto Bellunese, l’Osttirol e la Pusteria, accomunati dall’essere aree montane, cosa che comporta vantaggi sul piano ambientale, ma anche svantaggi strutturali per le difficoltà oggettive del vivere in montagna (verticalità dei suoli, difficoltà climatiche, versanti a rischio frane, mobilità difficile e insufficiente, costi maggiori per la manutenzione…). Dalle parole ai fatti. La stessa Fondazione Angelini ha organizzato in novembre un corso per addetti all’ospitalità nell’area dolomitica rivolto a 30 addetti: gestori di rifugi, alberghi, B&B, locazioni turistiche, affittacamere, agriturismi con possibilità di alloggio. Un corso in quattro giornate strutturato per offrire spunti di riflessione, nuove conoscenze ed esempi di buone pratiche che possano favorire un approccio consapevole per un’ospitalità di valore.

A Dronero Corso per Tecnico specializzato in ospitalità turistica

Ma la notizia che un po’ mi ha colpito in questi giorni e che a molti giovani di sicuro interesserà viene da Dronero, località situata nel Cuneese all’imbocco della Valle Maira su un contrafforte roccioso alla confluenza del torrente Maira col rio Roccabruna. Dronero brilla per le bellezze naturali. Ma anche per le iniziative legate alla sua storia. Ogni anno in giugno vi si svolge la fiera degli acciugai. Dronero viene definita “un forziere di cose meravigliose” da Gianfranco Massimo, tra gli organizzatori dello storico Carnevale che quest’anno si svolgerà il 26 febbraio.

E vengo alla notizia alla quale ho accennato. Dopo il successo ottenuto dall’edizione precedente, riparte a Dronero il Corso per Tecnico specializzato in ospitalità turistica.  Viene promosso dall’Azienda di Formazione Professionale e mirato alla formazione di figure professionali che possano gestire case alpine e rifugi montani. Un percorso di 600 ore, completamente gratuito, rivolto a occupati e disoccupati, che parte a dicembre e termina a maggio.

Si tratta come leggo in un annuncio di una proposta altamente qualificata per chi desidera lavorare in montagna nel settore dell’ospitalità con la piena consapevolezza delle difficoltà e delle opportunità che ciò comporta. In montagna, infatti, nulla è peggiore dell’improvvisazione. Non si può diventare gestori di un rifugio alpino o di un’altra struttura ricettiva in quota se non si possiede il bagaglio di competenze e conoscenze che il corso offre grazie alla professionalità dei formatori.

La scelta dell’azienda è di puntare alla creazione a Dronero di un polo formativo dedicato al turismo. Lo spiega Ingrid Brizio, Direttrice Generale di AFP, precisando che tale scelta è stata il frutto di un’accurata analisi dei fabbisogni formativi nelle valli cuneesi. E magari fosse soltanto da queste valli che emerge una drammatica e urgente richiesta di figure professionali concrete, capaci e disponibili a mettersi in gioco per lo sviluppo del turismo! 

Il Corso che sta per iniziare è stato realizzato in collaborazione con le guide di Global Mountain, con il Parco delle Alpi Marittime, con Terres Monviso e con l’associazione “Ecoturismo in Marittime.

Ingrid Brizio copia Lavorare in montagna: un corso per tecnico specializzato in ospitalità turistica
Ingrid Brizio

Un’opportunità per i giovani, un investimento per il territorio

Adriano Ferrero, uno dei fondatori di Global Mountain, conferma che il territorio delle valli cuneesi ha bisogno di operatori turistici con competenze tecniche nel settore dell’ospitalità, tecnici che siano in grado di fornire ai turisti informazioni ampie e corrette sulle condizioni migliori per fare attività in montagna. 

Anche dal Parco delle Alpi Marittime arrivano apprezzamenti. Secondo Piermario Giordano, Presidente del Parco, la quantità e la qualità dei turisti sta aumentando e bisogna proporre un’offerta adeguata. E poi chi esce dal corso deve saper fare rete, perché soltanto unendo le forze si contribuirà concretamente allo sviluppo delle aree montane.

A osservare che in questi ultimi anni è cresciuto l’interesse per la montagna è Luca Gautero, Direttore Aree Protette del Parco. Peccato, aggiunge Gautero, che molti si avvicinino a questo ambiente senza un’adeguata preparazione. Noi crediamo che il corso sia una preziosa opportunità per far passare il messaggio che in montagna non si può improvvisare, che l’approccio deve essere consapevole e sostenibile

Torna su questo argomento anche Paolo Salsotto, presidente della Sezione CAI di Cuneo: che si dice molto soddisfatto del Corso realizzato perché offre ai giovani una visione completa di che cosa significa accogliere turisti in montagna. I gestori dei rifugi hanno un ruolo molto importante e la loro preparazione deve essere molto accurata…

Tra i docenti figura Silvia Bongiovanni, direttrice dell’associazione “Kosmoki” che organizza il Festival “Nuovi mondi” in valle Stura. Più che mai convinta sostenitrice di una nuova generazione di operatori che sappiano cogliere in maniera visionaria le sfide del futuro.

E che cosa dicono i partecipanti al corso precedente? Samuele Piacenza, 23 anni, è già riuscito a mettere a frutto gli insegnamenti ricevuti, avviando una start up specializzata in comunicazione. “Il corso di Tecnico specializzato in ospitalità turistica”, dice Samuele, “mi è stato molto utile, grazie anche al buon rapporto con i docenti e allo spirito di gruppo che si è creato tra noi allievi”. 

Vorrei per concludere ricordare, e tu, caro Luca, sarai senz’altro d’accordo con me, che per le politiche europee la montagna è considerata un’area marginale e svantaggiata. Emerge perciò che i giovani hanno maggiore difficoltà a trovare lavoro rispetto ai coetanei della città, tanto più nel periodo di crisi attuale. Ma non è detto che dovunque sia così. E in ogni modo la presenza di opportunità occupazionali è un elemento che, accanto a una buona qualità della vita, incentiva la permanenza dei giovani in montagna. In definitiva non potrebbe esistere migliore strategia contro lo spopolamento, non ti pare?

Roberto Serafin

Per informazioni sul corso ed iscrizione contattare la Segreteria  al numero 0171 918027 o inviare una mail all’indirizzo: segreteria.dronero@afpdronero.it

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1 Dicembre 2022
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