Chi avesse l’ispirazione di mandare qualche riga in cui raccontare il suo capodanno in montagna fra 30 anni può ancora farlo. Intanto con Roberto Serafin giochiamo con i ricordi: 30 anni fa?

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Il gioco di Capodanno

capodanno 2052 in montagna

Quale sarà lo scenario che ci aspetterà al Capodanno del 2052? Non vi sarà sfuggito che la ricorrenza del 2052 è stata in “Fatti di montagna” immaginata incrociando diversi punti di vista e attingendo a varie fonti. Predire il futuro significa in effetti progettare e sono stati invitati a inserirsi nel progetto i lettori “fatti di montagna” dotati d’immaginazione. Ai quali si richiede di fornire scritti e immagini relative all’ipotetico scenario alpino fra trent’anni. Gli amici “fatti di montagna” sono perciò pregati di affrettarsi: il tempo per consegnare gli elaborati sta per scadere. Nel sito ci sono le regole per partecipare.

…e la montagna trent’anni fa?

Perché invece, ci chiede un lettore, non cerchiamo di ricordare che cosa ci riservò la montagna trent’anni fa, il Capodanno 1992? 

Giusta proposta. Il futuro ha un cuore antico disse quell’anno l’amico Teresio Valsesia che diede vita alla Commissione centrale per l’escursionismo del Cai di cui divenne presidente. Fu una novità per modo di dire. In verità il Cai scoprì di avere promosso l’escursionismo fin dalla sua nascita e Walter Bonatti per niente convinto della scelta tuonò rilevando che ormai l’avventura montagna veniva trascurata, ridotta “a sterile gesto”.

Carlo Alberto Pinelli e Ludovico Sella tra coloro che diedero vita a MW e Free K2
Carlo Alberto Pinelli e Ludovico Sella tra coloro che diedero vita a MW e Free K2 (foto R. Serafin)

Preoccupava la proliferazione di rifugi e bivacchi in ogni parte delle Alpi e degli Appennini. “Frenetica e a volte incontrollata” la definì in un documento Umberto Oggerino, già partigiano, diventato presidente della Commissione per la tutela dell’ambiente montano. Il gentile Oggerino auspicò un’inversione di tendenza rispetto al galoppante consumismo.

E intanto un’ondata verde cominciò a contagiare i grandi dell’alpinismo, Messner in testa. Nacque Mountain Wilderness contestando con azioni spettacolari il proliferare delle funivie. Kurt Diemberger, tra i padri dell’associazione, invitò a “combattere la civiltà dell’usa e getta”.

E a proposito di usa e getta, uscì il libro della spedizione “Free K2” destinata a liberare la “montagna degli italiani” da tonnellate di rifiuti. C’è solo da chiedersi se qualcosa sia cambiato da allora.

Buon 2022 e buona montagna a tutti.

Roberto Serafin

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30 Dicembre 2021
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MountCity è un progetto fondato nel 2013 a Milano che si poggia sulla passione e competenza di uno staff di cittadini appassionati di montagna, all’occorrenza con il sostegno di associazioni di volontariato. La piattaforma, grazie alla competenza e professionalità di Roberto Serafin che l’ha curata per 10 anni, è stata punto di riferimento sull’attualità della montagna e dell’outdoor con migliaia di articoli pubblicati. Ora lo spirito di MountCity vive ancora dentro questa rubrica.

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