Ci sono delle attenzioni che è importante avere portando con noi i nostri cani quando partiamo per un periodo di vacanza, se vogliamo veramente considerare il loro bene. Molte delle indicazioni che Anna ci dà ovviamente non valgono solo per la montagna, ma è bene tenerle sempre presente.
Qui puoi ascoltare la puntata del podcast con tutti i consigli di Anna
Sempre di più, negli ultimi anni, le persone desiderano portare il loro cane in vacanza invece che lasciarlo a casa o in pensione. In effetti, non so se ci avete fatto caso, ma anche in montagna, durante i tragitti, si vedono sempre più famiglie con cani.
E’ importante tenere presente che, sebbene il cane abbia una capacità di adattamento molto superiore al gatto, per fare un esempio, anche per lui non è così automatico ambientarsi alla nuova sistemazione.
Come fare quindi per aiutare il nostro amico al nuovo ambiente quando ci spostiamo per la vacanza?
- Innanzitutto, se prendiamo un cane da cucciolo, come per tutte le cose, prima lo abituiamo, meglio è. Se per i primi 5 anni il cane non dormirà mai fuori dal suo ambiente, di certo farà più fatica la prima volta; se invece ogni mese andiamo via per un weekend e lui viene con noi, abituarsi sarà ogni volta più semplice. Ci sono cani abituati a vacanze itineranti, in cui ogni due notti si cambia sistemazione, che sono talmente abituati che in un minuto perlustrano la zona e si rilassano immediatamente.
- Oltre a questo, possiamo ad esempio abituare il cane a una copertina, un asciugamano, un telo, da mettere sulla sua cuccia, o dove dorme abitualmente, in modo da portarci dietro quel tessuto, che farà da ancoraggio emotivo, dando al cane la sensazione di “casa”, un po’ come la copertina per Linus. In questo modo darà più agevole che portarsi dietro la cuccia, ma sarà comunque efficace.
- Molte persone in alternativa usano il così detto “kennel”, cioè quel trasportino (fatto di plastica, di tessuto o di metallo) che il cane deve vivere come una “tana”. E’ uno strumento in molti casi utile, perché permette come di portarsi dietro la cameretta, se il cane la apprezza. Ho conosciuto molti cani che adorano il loro kennel, e ci vanno anche in casa ogni volta che vogliono essere lasciati in pace: sanno che quello è il loro posto sicuro e tranquillo, dove possono riposare senza essere disturbati. Se il cane lo apprezza (e c’è un lavoro che si può fare per aiutarlo a vedere il kennel come un oggetto piacevole, oltre all’indole del cane) può tornare davvero utilissimo; molti altri cani invece non lo apprezzano e per quanto si possa aiutarli a usarlo comunque in alcune circostanze (ad esempio in automobile), resta un posto che, se possono scegliere, evitano.
- Il mio consiglio è di arrivare nel luogo di destinazione (albergo, casa, campeggio etc) entro al massimo il pomeriggio, perché il cane abbia qualche ora di tempo per abituarsi prima che sia ora di dormire; altrimenti sarà dura sperare che appena arrivato, senza nemmeno il tempo di esplorare l’ambiente, lui si sdrai e dorma tutta notte in un posto del tutto nuovo.
- Un altro suggerimento è di fare attenzione a lasciare il cane da solo in un ambiente nuovo: se ad esempio arrivati nella casa presa in affitto, lasciamo giù le valige e il cane e andiamo a fare la spesa, sarà probabile che il cane vada in ansia, anche se magari lui è anche abituato a restare a casa da solo nel quotidiano; ma in un posto che non conosce, con odori nuovi, è facile che si preoccupi e magari per scaricare lo stress distrugga qualcosa o sporchi in casa, cosa che non sarà molto gradita a chi vi ha affittato l’appartamento. Oltre al danno, la prima impressione che il cane avrà di quel luogo sarà negativa e sarà poi difficile che, nei giorni seguenti, lui rimanga tranquillo da solo anche se nel mentre al posto si sarà abituato, perché il collegamento mentale legato alla situazione di essere lì da solo è a un’emozione negativa.
A latere di tutto questo discorso c’è una considerazione molto importante da fare: non sempre è meglio portare il cane con sé in vacanza – ma in realtà il discorso è ancora più generale, direi che non sempre è il caso di portare il cane con sé. Vedo sempre più situazioni in cui il cane è fortemente a disagio, ma questa “moda” di volere dimostrare a tutti il proprio amore per il cane portandolo sempre dietro, pecca di mancata empatia e di antropocentrismo: la nostra società non è a misura di cane, noi dobbiamo tutelarlo; gli chiediamo già enormi sacrifici rispetto alla sua natura (non sporcare qui, mangia quel che decido io e quando e quanto lo dico io, non accoppiarti, etc); situazioni come i concerti, le feste di paese con i fuochi d’artificio, le sagre con le corse dei cavalli, etc, non sono posti adatti a un cane, che sarebbe stato più felice a sognare le corse sul divano di casa con l’aria condizionata. Così anche in vacanza: se andiamo in Sicilia ad agosto e abbiamo un bernese, non credo che si godrà granché la vacanza; se andiamo a Malta in aereo per una settimana, credo che il cane starebbe meglio a casa di una persona fidata che lo accudisca, piuttosto che subire lo stress del viaggio in stiva.
Insomma, cerchiamo di guardare anche ai loro bisogni, e non solo ai nostri.. e buone vacanze a tutti!
RUBRICA A CURA DI:
Aseizampe, fondata da Anna Randazzese nel 2012, si occupa di educazione cinofila a 360°.
Anna è da sempre un’appassionata di montagna, che frequenta fin da quando era piccola in tutte le stagioni, in particolare nelle sue amate Dolomiti. Da quando si occupa a livello professionale di cinofilia, ha approfondito l’unione dei due mondi, cani e montagna, facendo esperienze anche variegate che ha piacere di condividere per aiutare tanti binomi a godere di queste gioie.
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