Nei fatti in breve questa settimana Serafin ci segnala il carnevale ladino della Val di Fassa, una statistica secondo cui i valdostani non amano sciare e che Cuneo nel 2024 è città alpina dell’anno.
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Allegria, si scatena il carnevale ladino

In Val di Fassa il Carnevale vive e si rinnova attraverso le “mascherèdes” e le realizzazioni artistiche delle “faceres“. Le maschere lignee, ottenute da mezzo tronco di cirmolo, vengono intagliate con estrema maestria dagli scultori locali e quindi decorate. I riti si susseguono fino al 13 febbraio condotti dalle maschere “guida” Laché, Bufons e Marascons, che indossano abiti allegri, copricapi adorni di fiori, nastri variopinti, campanacci. A proposito, a Campitello si balla con la Spritz Band. Si raccomanda moderazione nei beveraggi.
I valdostani snobbano lo sci

Le piste di discesa della Valle d’Aosta sono frequentate da un residente su dieci.
Secondo l’associazione degli impianti a fune regionale risulta che siano soltanto 13 mila gli appassionati locali di discesa. Com’è possibile, ci si domanda, che i valdostani snobbino lo sci così importante per la loro economia?
Cuneo città alpina dell’anno

Lo sapevate? Nel 2024 Cuneo è la città alpina dell’anno. Le iniziative si sono aperte con la proiezione del film della regista statunitense Nancy Svendsen su Pasang Lhamu Sherpa, prima donna nepalese a scalare l’Everest nel 1993. Pasang, madre di tre figli, morì durante la discesa. Un’impresa che volle compiere come segno per l’intera comunità femminile del suo Paese dominato da una cultura patriarcale. Tra le iniziative in programma nel 2024 la seconda edizione di Cuneo Montagna Festival nel mese di maggio e i festeggiamenti della sezione Cai per i suoi 150 anni di storia.
Robert Serafin
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