Cani anti covid entreranno in servizio all’aeroporto di Cuneo: sono i fantastici segugi utilizzati anche dal soccorso Alpino per le ricerche in superficie
Segugi promossi a cani anti covid
Chi lo avrebbe mai detto? Dopo essersi coperti di gloria come cani da ricerca in superficie al servizio del Soccorso Alpino e Speleologico grazie al loro fiuto eccezionale i segugi sono stati promossi al ruolo di cani anti covid. Saranno questi simpatici bestioni dal carattere buono e un po’ timido, di aspetto massiccio, di taglia medio grande ad accogliere prossimamente i passeggeri all’aeroporto di Cuneo. Dalle loro reazioni ancora non ben chiare i conduttori potranno individuare tra i nuovi arrivi i soggetti portatori del virus anche cinque giorni prima che manifestino i sintomi del Covid 19.
Ne dà l’annuncio l’agenzia “Piemonte informa” della Giunta Regionale del Piemonte. A quanto si legge, le sperimentazioni condotte tra settembre e dicembre all’aeroporto di Helsinki-Vantaa dalla società finlandese partner del progetto hanno dimostrato su un campione di seimila passeggeri che nel 95% dei casi i cani sono risultati capaci di identificare i contagiosi a colpo sicuro.
Come lavorano i cani anti covid
Il metodo consiste nell’addestrare i cani a riconoscere alcune sostanze chimiche prodotte in maggiore quantità e rilasciate dai contagiati a livello epidermico, attraverso l’utilizzo di semplici salviette che vengono passate a contatto della pelle delle persone sottoposte all’inedito test.
Un’operazione che si svolge in totale sicurezza, senza necessità di contatto diretto tra i cani e le persone. Peccato perché questi segugi hanno fama di essere tranquilli, rispettosi, educati, ottimi da passeggio e anche da caccia. Hanno un carattere forte e desiderano essere sempre al centro delle attenzioni come può confermare l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte Luigi Genesio Icardi che ha presentato alla stampa l’iniziativa. “Siamo fiduciosi di vedere i cani all’opera all’aeroporto di Cuneo già a inizio febbraio”, ha spiegato l’assessore.
Segugi Bloodhound: naso imbattibile
I tecnici del Soccorso alpino possono confermare che, grazie alle sue grandi narici, un determinato tipo di segugio, nella fattispecie quello chiamato Bloodhound, durante le ricerche dei dispersi, annusa tracce di odori ristagnanti nell’aria e cerca il punto dove c’è la maggior concentrazione. Lavora su ogni tipo di terreno seguendo le molecole liberate dalla persona (ne perdiamo 40 mila al minuto!). Tali molecole essendo più pesanti dell’aria si adagiano sul terreno o sul fogliame nelle vicinanze. I maschi raggiungono un’altezza di 67 cm, le femmine 60; il loro peso è di circa 40-48 chilogrammi. Il corpo è ben proporzionato e molto allungato; la testa è abbastanza lunga, con molte rughe e molta pelle in più. Le orecchie sono lunghe e portate basse, a penzoloni. Buon lavoro negli aeroporti, carissimi segugi! (Serafin)
Ulteriori informazioni sul progetto cani anti covid
Il progetto è realizzato in collaborazione con I-Sec Italia srl, società specializzata nei servizi di sicurezza aeroportuale, Nose Academy Oy, la start-up finlandese di ricerca scientifica specializzata nell’addestramento di cani (con la partecipazione dell’Università di Helsinki), e la Maxiemergenza della Regione Piemonte. Nello scalo di Cuneo è già cominciata la fase di addestramento avanzato. I cani sono messi a disposizione dall’Associazione Carabinieri e dall’A.V.S. O.S.L.J. Amici Volontari Soccorso di Milano (unità cinofile da soccorso). Partner è anche Bios di Mondovì, che fornisce i campioni utili all’addestramento.
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