Finita l’estate, ma ovviamente non i trekking a 6 zampe. In vista dell’abbassamento delle temperature e delle prime nevicate è bene non farsi trovare impreparati: con l’aiuto di Anna Randazzese ci chiediamo se i cani soffrono il freddo e cosa fare quando cammineremo con il nostro cane sulla neve.
Qui puoi ascoltare la puntata del podcast con tutte le spiegazioni di Anna
Siamo in autunno e, passato il caldo, ci dobbiamo preparare alla stagione rigida che, soprattutto in montagna, richiede un’attenzione particolare.
Soprattutto dal punto di vista dell’attrezzatura, dobbiamo portare con noi, e indossare, quello che è utile, ma anche confortevole, per proteggerci dal freddo; questo vale ovviamente sia per noi che per i nostri cani.
I cani soffrono il freddo?
Innanzitutto ricordo che ogni soggetto è a sé, quindi la prima cosa fondamentale è conoscere il nostro cane, per sapere come aiutarlo. Alcune razze sono certamente più predisposte al freddo (o al caldo) per come sono strutturate sia dal punto di vista della corporatura che del pelo.
Ad esempio, un Bovaro del Bernese soffrirà meno il freddo di un levriero, ma anche, un Labrador soffrirà molto meno il freddo di un chihuahua a pelo lungo. Il labrador ha una certa mole infatti, nonché uno strato di grasso a coprire la muscolatura (chi più chi meno poi) e un foltissimo sottopelo (il sottopelo del cane è quel pelo di solito più corto e più chiaro del pelo permanente che viene via del tutto quando il cane fa la muta), mentre il chihuahua non ha sottopelo e soprattutto è molto piccolo: i corpi più piccoli hanno maggiore dispersione del calore quindi tendono a soffrire maggiormente il freddo.
La lunghezza del pelo non è molto rilevante, quello che fa la differenza è il sottopelo. Se avete dei dubbi sul vostro cane rivolgetevi a un veterinario o a un toelettatore, lui vi saprà certamente dire se il vostro cane ha o no il sottopelo.
Come proteggere il cane dal freddo
Per proteggere il cane dal freddo, qualora ce ne fosse appunto bisogno, esistono moltissime soluzioni: dal maglione aderente di lana o pile, che va bene per i cani che non amano molto indossare alcun capo, ma hanno freddo, nelle situazioni di freddo ma asciutto, perché questi indumenti se si bagnano ovviamente fanno l’effetto contrario.
Esistono poi piumini o giacche che fuori sono impermeabili e dentro hanno ad esempio il pile; questi vanno bene per proteggere da una nevicata ad esempio, ma hanno il difetto di non rimanere del tutto aderenti (essendo la parte esterna non elasticizzata) quindi svolazzando e facendo rumore quando camminano, alcuni cani non li tollerano bene.
Infine esistono mantelle e tute impermeabili non imbottite, che proteggono dall’acqua, ma non tengono caldo.
Come detto prima scegliamo in base al nostro cane: ci sono cani che non soffrono affatto il freddo, anzi si rotolano con grande piacere nella neve, perciò con loro possiamo tranquillamente non usare alcun indumento, fermo restando che dovremo asciugarli a fine passeggiata prima di entrare in casa (e a maggior ragione se restano all’aperto fermi).
Le zampe del cane sulla neve
Per quanto riguarda le zampe, la questione è ancora più complessa. Anche in questo caso dipende molto dal soggetto, ma ci sono cani con zampe piccole e sottili senza pelo che soffrono davvero tanto a camminare su terreni ghiacciati o bagnati e molto freddi (soprattutto ovviamente se parliamo di trekking e non della passeggiatina sotto casa); altri cani non hanno alcun problema a camminare per ore nella neve a “zampe nude”.
La consistenza però della neve fa la differenza. Se la neve è molto bagnata (quando si sta sciogliendo) il problema è solo il freddo, mentre se la neve è semi asciutta (quella perfetta per le palle di neve, per intenderci, che si compatta con la pressione) la questione diventa complessa perché in molti cani si formano delle palline di neve sotto o tra i polpastrelli che, camminandoci sopra, diventano ghiaccioli che sfregando causano abrasioni alle zampe fino a farle sanguinare nel giro di 10 minuti. Anche quando la neve è vecchia e quindi ghiaccia, seppur non crea le palline di neve sotto le zampe può tagliare i polpastrelli perché ruvida e fredda.
Forse non tutti sapete che alcuni cani, non tutti, hanno le zampe palmate, quindi hanno una membrana di tessuto tra un polpastrello e l’altro (in particolare i cani d’acqua come i barboni e i retriever); in questi casi i ghiaccioli si formano più facilmente perché la neve che viene pressata sotto la zampa non esce da sopra.
Per proteggere le zampe del cane sulla neve esistono diverse soluzioni: dalle calze, che però si bagnano quindi in caso di neve, da sole non sono efficaci, ai palloncini di gomma (come dei palloncini gonfiabili, un pochino più spessi, che si usano per proteggere una zampa che ad esempio si è tagliata, per impedire che la ferita si sporchi), alle garze autoadesive. Dunque, questi tre prodotti possono essere tenuti nello zaino come kit di soccorso qualora il cane si ferisca. (ne avevamo già parlato a proposito di ciò che non dovrebbe mai mancare durante un trekking a sei zampe)
Per prevenire invece al principio ci sono due alternative: le pomate o le scarpette.
Le pomate sono in barattoli e sono molto grasse e corpose; non basta stendere un velo sulla zampa, bisogna metterne in grande quantità e riempire bene tra un polpastrello e l’altro. Lo svantaggio è che quest’operazione è meglio farla all’aperto, ma prima che il cane abbia già le zampe bagnate (se lo fate a casa vi sporca dappertutto, quindi la cosa non è molto agevole se vi immaginate un cane grande tenuto in braccio mentre qualcuno gli spalma la crema); inoltre se il cane cammina un po’, bisognerà ripetere l’operazione.
Le scarpette sono più comode, ma vi raccomando di prenderne di buona qualità (spenderete anche non poco), perché quelle di bassa qualità sono rigide e il cane fa fatica a tollerarle, inoltre il rischio che il cane nella neve ne perda una alla volta è molto alto. Se scegliete di investire sulle scarpette prendetene quindi che siano un po’ elastiche sulla parte alta con magari uno strappo a chiuderle, che però abbiano la suola in gomma con un po’ di grip e abituate il cane a portarle prima in casa o in giardino perché le prime volte effettivamente si sentirà come un clown con le scarpe enormi (un po’ come noi quando camminiamo con le pinne in spiaggia per intenderci).
Cani e freddo: valutare attentamente
Una grande differenza la fa anche l’abitudine, quindi se abitiamo in montagna e stiamo 6 mesi all’anno nella neve (come i cani che al polo tirano le slitte o chi fa soccorso in valanga) quasi mai è necessario avere degli strumenti a protezione; se noi abitiamo in pianura e 3 weekend all’anno andiamo in montagna chiaramente è diverso.
Il consiglio generale quindi è conoscere il vostro cane, magari andare per gradi e tenere presente tutte queste soluzioni per poter scegliere quella più adatta a lui, che magari non è quella che usavamo con il cane che avevamo prima o non è quella che pensavamo fosse idonea!
Naturalmente, se dovete invece prendere un cane e frequentate spesso la montagna, è buona cosa cercare di sceglierne uno per il quale il freddo non sia una tortura così da godervi insieme le passeggiate. (Anna Randazzese)
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RUBRICA A CURA DI:
Aseizampe, fondata da Anna Randazzese nel 2012, si occupa di educazione cinofila a 360°.
Anna è da sempre un’appassionata di montagna, che frequenta fin da quando era piccola in tutte le stagioni, in particolare nelle sue amate Dolomiti. Da quando si occupa a livello professionale di cinofilia, ha approfondito l’unione dei due mondi, cani e montagna, facendo esperienze anche variegate che ha piacere di condividere per aiutare tanti binomi a godere di queste gioie.
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