Pronti per ripartire a camminare in montagna con il vostro cane? Prima però è meglio prender nota dei consigli di Anna per valutare la forma del nostro compagno di trekking, ancor più ora che veniamo da un prolungato periodo di forzata inattività…
Qui puoi ascoltare il podcast con i consigli di Anna
Come noi, anche i cani possono essere molto o molto poco allenati.
I cani, come noi, sviluppano muscolatura, che però va mantenuta; quindi, se in inverno non li portiamo a fare grandi passeggiate, complici magari il meteo sfavorevole, gli impegni mondani, il lavoro, etc, non possiamo pretendere che sia in grande forma pronto a scalare le vette in agosto.
Insomma, se siamo abituati a portarli solo per fare un giretto intorno all’isolato due volte al giorno, dobbiamo tenerlo presente quando poi d’estate andiamo in montagna. Noi magari dopo l’ufficio andiamo in palestra, oppure nel weekend ci facciamo un bel giro in bicicletta, o andiamo in piscina, a giocare a tennis etc. Se noi siamo ben allenati non avremo grandi problemi a fare trekking anche con un certo dislivello e di una certa durata. Quello che dobbiamo sempre chiederci è se sia così allenato anche il nostro cane.
Naturalmente dopo questo periodo di quarantena a causa del coronavirus a maggior ragione dobbiamo valutare la forma nostra e dei nostri cani, che, se siamo stati davvero ligi, è solo con un tono muscolare spento, ma altrimenti siamo anche, entrambi, in sovrappeso.
L’acidosi lattica, ovvero l’accumulo di acido lattico, si manifesta anche nel cane se, senza allenamento compie sforzi di eccessiva intensità o durata. Quello che però potrebbe accadere è che noi non ce ne accorgiamo, perché il cane non verrà a dirci “sai oggi ho male dappertutto, magari facciamo una passeggiata in piano veloce?”. Esserne consapevoli quindi è la base per il suo benessere.
In generale i cani (o almeno quelli più “naturali”, meno selezionati dall’uomo) sono fisicamente selezionati per compiere anche grandi distanze a una media velocità, diciamo che sono dei maratoneti, ma la gestione “antropocentrica” degli ultimi decenni ha imposto spesso molto poco movimento ai cani che, ad esempio, ci aspettano sul divano 10 ore mentre siamo al lavoro.
Oltre al problema dell’acido lattico, sarebbe anche buona norma fare controllare il cuore e l’apparato muscolo scheletrico almeno una volta all’anno, prima di sottoporre il cane a certi sforzi. Distorsioni, lussazioni, etc possono facilmente accadere a cani con un basso tono muscolare camminando su sentieri disconnessi.
Oltre a una preparazione generale e una verifica clinica, una cosa da non sottovalutare è che tipo di cane ho. La specie canis lupus familiaris è probabilmente la specie con la più grande varietà fenotipica al suo interno, quindi i soggetti vanno dai 1 kg ai quasi 100 kg, dai cani senza pelo a quelli con un manto molto folto, da quelli alti 20 cm a quelli alti più di un metro.
Le razze nel mezzo sono quelle con meno problemi da questo punto di vista, perché sono le più equilibrate. Oltre alle dimensioni dobbiamo considerare:
- la forma: levrieri o cani con zampe molto fragili rischiano facilmente di ferirsi su terreni disconnessi (sono selezionati per fare scatti molto potenti e brevi, su piano); i cani molto grossi e pesanti tendono a stancarsi facilmente; i cani molto piccoli dovranno compiere molti più passi, quindi la distanza per loro è fondamentale.
- i cani brachicefali (quelli con i musi schiacciati per intenderci) fanno più fatica a respirare e anche a dissipare il calore
- i cani con poco pelo rischiano escoriazioni più facilmente e anche scottature e “colpi di sole”
- I cani con la schiena molto lunga, come i bassotti o i basset hound, devono evitare sforzi che la sollecitino troppo come salti a salire o scendere
Insomma, prima di scegliere quale trekking fare, se vogliamo portare il nostro cane con noi, dobbiamo avere bene in mente:
- il suo stato di salute generale
- il suo stato di forma attuale (quanto è allenato)
- la sua “forma” di cane
In questo modo potremo goderci un bel trekking a sei zampe e arrivare a casa sani e salvi, pronti per un’altra avventura l’indomani. Non so se vi sia mai capitato, ma portare in spalla o nello zaino un cane che si è fatto male è davvero impegnativo, quindi, stiamo attenti oltre che per noi, per loro!
RUBRICA A CURA DI:
Aseizampe, fondata da Anna Randazzese nel 2012, si occupa di educazione cinofila a 360°.
Anna è da sempre un’appassionata di montagna, che frequenta fin da quando era piccola in tutte le stagioni, in particolare nelle sue amate Dolomiti. Da quando si occupa a livello professionale di cinofilia, ha approfondito l’unione dei due mondi, cani e montagna, facendo esperienze anche variegate che ha piacere di condividere per aiutare tanti binomi a godere di queste gioie.
Scheda partner
Ciao, grazie per l articolo …. vorrei condividere questo :
Il mio cane bovaro dell entlebuch ha appena compiuto 11 mesi , ha sempre camminato molto già da piccolo .
Nelle ultime 2 settimane abbiamo fatto camminate più impegnative ogni giorno con dislivelli da 300 a 500 e rare camminate in piano .
Alla fine della seconda settimana ,, dopo un dislivello di 500 piuttosto impegnativo anche per noi , dopo il riposo in auto per tornare a casa ,a iniziato a zoppicare ( durante la camminata invece nulla ) .
Dopo il riposo notturno la mattina era perfetto e correva come un pazzo.
Al momento ho temuto per la spalla anteriore dove a 5 mesi avevano trovato una leggera sclerosi. Poi ho letto vari articoli sull acido lattico e ho sperato fosse solo quello.
Secondo te dopo due settimane potrebbe essere stato comunque accumulo di acido lattico ?
Grazie mille
Ciao, l’acido lattico esiste anche per i cani ma è difficile che si faccia sentire subito dopo la camminata, magari il giorno dopo. Un cucciolo dovrebbe risparmiare le articolazioni quindi finché in fase di crescita fare passeggiate brevi e non con troppo dislivello. A 11 mesi ha quasi finito di crescere, ma va tenuto comunque in conto che è giovane e esagerare nella richiesta di movimento è rischioso. Dipende poi dal terreno, se erano salti di roccia (che magari noi facciamo piano con un passo e le racchette, ma lui invece salta, soprattutto in discesa) potrebbe avere sovraccaricato spalle e gomiti. Non so se sia stata fatta una lastra per vedere la situazione dei gomiti a livello di displasia. Così come, un altro fattore, è se il cane cammina con noi piano sul sentiero o corre in giro facendo molta più strada di noi: anche questo va tenuto presente. La zoppia momentanea (non dopo due settimane) potrebbe essere data da tante cose: una semplice distorsione, un affaticamento muscolare (se passa entro un paio di giorni) o altro. Se gli è già stata diagnosticata una patologia osteo-articolare a 11 mesi forse l’attività che gli richiedete è eccessiva, va preservato per evitare che in età adulta si aggravi. Vi consiglio una visita da un bravo ortopedico per capire meglio se ci sia qualcosa e comunque, in generale, rallentate (tutti i giorni da 300 a 500 metri è un po’ tanto) anche se il Bovaro dell’Entlebuch è in genere un cane fisicamente solido e da montagna. Buona fortuna!