A causa degli incredibili record raggiunti tra la fine dell’estate e l’inizio dell’autunno, si è molto parlato di zero termico. Uno di quei concetti di cui intuiamo il significato, ma sappiamo veramente e precisamente cos’è? Anche perchè bisogna fare attenzione e capire se si sta parlando di zero termico in libera atmosfera o zero termico al suolo.

Ascolta la puntata del podcast in cui Daniele Cat Berro ci ha spiegato cos’è lo zero termico

La definizione di per termico

Il livello dello zero termico è la quota alla quale in atmosfera la temperatura scende a zero gradi o sotto lungo il profilo verticale dell’altmosfera. Per definizione è la quota più elevata nella troposfera (il primo strato dell’atmosfera di 12-13000 metri che ricopre la superficie terrestra) alla quale si tocca lo zero.

Immaginiamo, come di fatto avviene per la misurazione, di far salire un pallone con attaccata una piccola stazione meteorologica (si chiama radiosonda). D’inverno, ad esempio, può capitare che con inversione termica la temperatura al suolo sia già sottozero, ma salendo e uscendo dalla zona d’inversione termica (facilmente uscendo dalle nebbie) la temperatura torna positiva fino ad una quota di 2000 metri dove torna a zero e poi salendo continua a scendere sottesero. La quota dello zero termico sarà, in questo caso, a 2000 m.

Un concetto importante da tenere presente è che in libera atmosfera la temperatura non cambia tanto tra notte e giorno. Vicino al suolo la temperatura è fortemente influenzata dall’assorbimento o perdita di calore dello stesso. Questo non avviene in libera atmosfera dove invece i cambiamenti di temperatura avvengono per i cambiamenti di massa d’aria a scala continentale. Le cosiddette avvezioni, ovvero i trasporti di aria calda o fredda. Solo sulle cime delle montagne si verificano condizioni che si avvicinano in parte a quelle della libera atmosfera. La temperatura può aumentare o diminuire indipendentemente dall’ora del giorno.

Lancio manuale di un pallone sonda nellatmosfera © MeteoSvizzera Cos'è lo zero termico?

Lancio manuale di un pallone sonda nell’atmosfera (© MeteoSvizzera)

I due recenti episodi di zero termico record

Quest’estate abbiamo avuto in particolare due episodi: quello del 21 agosto e del 4 settembre in cui sui cieli delle Alpi si sono misurate le quote dello zero termico più elevate da quando si fanno i cosiddetti radiosondaggi.

Nel caso della stazione di Payerne, che ha fatto queste rilevazioni, i dati sono presenti dal 1954. Il 21 agosto si è registrato uno zero termico a 5298 metri e pochi giorni dopo, il 4 settembre, a 5253 m. La cosa preoccupante è che un evento di per se molto improbabile e raro si è ripetuto nell’arco di due settimane.

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Attenzione a distinguere zero termico in libera atmosfera e zero termico al suolo

Quando andiamo in montagna dobbiamo però fare attenzione al concetto di zero termico. Un conto è quello che avviene in libera atmosfera, quindi l’addove l’atmosfera non viene tanto influenzata dalla superficie terrestre, un conto ciò che si può verificare vicino al suolo. A noi che camminiamo con i piedi per terra ci interessa sapere quale è il livello dello zero termico al suolo. Al suolo però le cose si complicano perché prendono grande importanza tutti gli effetti microclimatici legati alla forma del territorio, all’esposizione, all’ora della giornata.

Quindi se abbiamo uno zero termico a 2000 metri in libera atmosfera, al suolo in montagna alla stessa quota può voler dire cose moto diverse. Se sono in una conca con suolo innevato in una notte serena, magari potrei avere -8 °C. Oppure di giorno se sono su un pendio assolato potrei avere +7 °C perchè il terreno riscaldandosi efficacemente cede questo calore all’atmosfera nei primi metri a contatto con il suolo.

In genere nei bollettini meteorologici appositi per la montagna che molti centri meteorologici regionali pubblicano si usa l’espressione “zero termico nelle ore centrali“: indica la temperatura che troveremo camminando a quella quota.

30 Ottobre 2023
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