Il bellissimo e stimolante docu-film “Pericolosamente vicini” del regista Andreas Pichler, non solo ha la capacità di farci comprendere meglio nel suo complesso e nella sua complessità la storia della presenza dell’orso in Trentino, ma ci porta a riflettere su molte questioni che riguardano ciascuno e ciascuna di noi. Ho avuto la possibilità di parlarne proprio con Andreas Pichler che ringrazio per la sua disponibilità.
Ascolta a chiacchierata con Andreas Pichler regista di “Pericolosamente vicini”
Pericolosamente vicini
Piccoli gruppi separati che si urlano l’un l’altro (spesso attraverso i social) e non riescono più a mettersi intorno a un tavolo. Questa è la degenerazione di molte questioni “calde” che toccano interessi diversi all’interno della nostra società. Ed è così che Andreas Pichler durante la nostra chiacchierata ci ha spiegato la difficoltà a sviluppare un dialogo costruttivo tra le parti sulla questione orso in Trentino.
Andreas Pichler è il regista del docu-film “Pericolosamente Vicini” uscito nelle sale cinematografiche a fine agosto e recentemente andato in onda su Rai 3. Un bellissimo e stimolante lavoro che ha il grande pregio di riuscire a restituire la complessità di un problema raccontando e intrecciando i sentimenti di tutte le persone coinvolte.
Come ci ha spiegato, Andreas Pichler aveva seguito il progetto di reintroduzione dell’orso in Trentino iniziato 25 anni fa e da qualche anno aveva deciso di affrontare il tema del rapporto uomo-natura proprio raccontando le dinamiche che la presenza del plantigrado stava innescando. Quando nella primavera del 2023 avvenne il tragico incidente in cui Andrea Papi venne ucciso dall’orsa JJ4 intanto che correva in un bosco, Pichler stava già girando il film e se non sono cambiati i temi di fondo, molto è cambiato nel clima che si respirava e anche lui si è trovato a dover cambiare la storia portante del documentario.
Grazie al rapporto di fiducia che è riuscito a creare con le persone coinvolte, il regista è riuscito comunque a fare emergere i sentimenti che le muovono, tanto che sembra di percepire che sia possibile passare dallo scontro al confronto. Questo passaggio rimane però difficile nelle dinamiche quotidiane, specialmente quando la politica, anziché provare ad accompagnare le persone verso una ricomposizione del conflitto, cavalca il problema per trarne consensi. Come ha auspicato Andreas nel nostro podcast, quello che ci vorrebbe è un tavolo di confronto tra tutti i portatori d’interesse nella vicenda, gestito da un ente terzo. Ente che non può essere la provincia la quale dovrebbe semplicemente essere una delle realtà rappresentate al tavolo. Aggiungo io che “Pericolosamente vicini” potrebbe essere un buon punto di partenza per impostare il confronto sulla comprensione delle motivazioni delle altre parti. Orsi compresi.
Gli interrogativi che l’orso ci pone
Ma perchè l’orso, al di là dei dati oggettivi, delle valutazioni tecnico-scentifiche che si possono fare sulla gestione in aree fortemente antropizzate, sembra coinvolgerci in maniera così viscerale? Perchè da animale selvatico si è trasformato (non che lui ne abbia coscienza) in animale politico?
Sono alcuni degli interrogativi su cui abbiamo ragionato con Andreas Pichler nel podcast che qui potete ascoltare. E l’invito è sia di ascoltare il podcast sia, se ancora non l’avete fatto, di guardarvi il film (disponibile su rai play). Non si tratta infatti solo di riflettere sulla “questione orso”, ma di interrogarsi sul nostro rapporto con la natura, quella reale e non quella disneyana, sul nostro rapporto con il limite, sul nostro essere donne e uomini all’interno di un ecosistema.
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Sono colui che tiene le fila di quest’intreccio di idee, contenuti e competenze che è Fatti di Montagna. In un certo senso, essendone l’ideatore potrei anche definirmi come primo (cronologicamente parlando) partner. Ci tengo che si capisca che Fatti di Montagna non è il mio blog, ma uno strumento che serve per raccontare la montagna.
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Intervista molto interessante, come anche il film, grazie