Il 19 settembre ad essere premiata con la Targa d’Argento del Premio Internazionale Solidarietà Alpina sarà Teresina Monegatti, esemplare rappresentate dei gestori di rifugio.
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La Targa d’Argento
Compirà mezzo secolo l’anno prossimo la Targa d’Argento, premio internazionale della Solidarietà Alpina. Creato e animato dal sempiterno cavalier Angiolino Binelli, tra i padri del Soccorso alpino, finora a Pinzolo nel Trentino ha visto passare in rassegna soccorritori di tutto il mondo, personaggi che non hanno esitato a mettere in gioco la vita per portare a termine le loro missioni di soccorritori. Campioni di solidarietà, ci mancherebbe altro, sono stati giudicati anche papa Woytila, grande amico della montagna, e il Dalai Lama: entrambi premiati con la prestigiosa targa.
Teresina Monegatti
Quest’anno nella lista dei benemeriti della solidarietà va ad iscriversi Teresina Monegatti Casanova, nata a Pejo nel 1945, dal 1958 in servizio al rifugio Viòz della SAT, il più alto delle Alpi orientali, alla quota di 3.535 metri. “Esemplare figura di gestore di rifugio alpino”, si legge nella motivazione, “una vita generosa di fatiche e di sacrifici, al servizio, insieme con la famiglia, degli amanti della montagna e di quanti avessero avuto bisogno di aiuto”.
La Targa d’Argento le viene consegnata sabato 19 settembre a Pinzolo (Trento). “Con questa scelta”, è spiegato in un comunicato del Comitato organizzatore presieduto da Binelli, “si è inteso riconoscere a tutta la categoria dei gestori di rifugio l’importanza del loro ruolo e della loro opera nei confronti di quanti frequentano la montagna: custodi dell’ambiente, consiglieri preziosi, vigili sentinelle, di giorno e di notte, sempre a disposizione, sempre pronti a soccorrere chi si trovi in difficoltà”.

In apertura: Teresina Monegatti
Hanno già assicurato la loro presenza alla premiazione, che avverrà con una cerimonia al PalaDolomiti, autorità civili, militari e religiose sia pure con le necessarie e dovute limitazioni. Lo ha deciso il Comitato dopo un esame della situazione e aver valutato le possibilità di realizzare la manifestazione nel rispetto delle norme di sicurezza.
Purtroppo mancheranno, almeno fisicamente, ma non nello spirito e nelle partecipazioni scritte, alcune delegazioni straniere, date le difficoltà di spostarsi tra nazione e nazione. Il che non impedirà alla 49ma edizione di essere speciale, così come speciale è la simpatica e granitica Teresina.

Medaglia d’Oro alla memoria
Come da tradizione, va aggiunto che nella circostanza viene assegnata una Medaglia d’Oro alla memoria di chi ha perso la vita in operazioni di soccorso. Quest’anno viene ritirata dai famigliari di Lukas Forer, 43 anni, capo della stazione di soccorso alpino di Campo Tures, perito in un incidente durante un’esercitazione.
Il rifugio Vioz e Teresina
Il Viòz dove Teresina venne assunta fin da ragazza e nel 1968 sposò Renato Casanova, va considerato un rifugio singolare, eretto dalla sezione tedesca del Alpenverein di Halle sulla Saale nel 1911 su un piccolo terrazzo scavato pochi metri sotto la cima del Viòz, in competizione con gli “irredentisti” della Sat, che avevano costruito il “Città di Mantova” tre anni prima, poco più in basso.
Nel secondo dopoguerra il rifugio venne ristrutturato alla meglio e dal 1958 ne venne affidata la conduzione ai fratelli Casanova: Enrico, Renato e Oreste, i cui famigliari continueranno a gestirlo fino ai nostri giorni, salvo una brevissima parentesi agli inizi degli anni Settanta. Renato gestirà il Viòz, mentre Oreste, carismatica guida alpina, prenderà in mano il rifugio Guido Larcher al Cevedale.

Lassù Teresina allevò quattro figli (tre maschi e una femmina) il primo dei quali, Roberto, venne travolto da una valanga nel 1984 a 24 anni; più tardi rimase vedova ma continuò l’attività al rifugio fino a quando le subentrò il figlio Mario, che continua la tradizione di famiglia
Gestire una struttura come quella, in alta quota, dove manca tutto (l’acqua in primis) e bisogna fare tesoro di ogni cosa, aiutarsi a vicenda e spesso prevenire i bisogni del prossimo, non è solo fatica, sacrificio e capacità di adattarsi a ogni imprevisto, è una vera e propria scuola di vita, straordinaria. Anche per questo motivo il meritatissimo riconoscimento a Teresina acquista quest’anno un particolare valore. (Serafin)
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