Il concorso “Ti racconto il mio soccorso” indetto dal CNSAS apre i Fatti in breve di questa settimana. Serafin ci segnala poi il libro di Franco Faggiani vincitore del premio letterario “Gambrinus Giuseppe Mazzotti” e una bellissima notizia: è tornata la lince nel Parco Nazionale del Gran Paradiso!
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Il miglior premio? Poterlo raccontare
Storie di salvataggi e soccorsi, racconti ambientati sui terreni impervi tra montagne, sentieri, forre, grotte, pareti. Tutti scritti da chi li ha vissuti in prima persona, da richiedente aiuto o da soccorritore, nel corso dei decenni. Torna “Ti racconto il mio soccorso”. Dopo il successo della prima edizione 2020 – 2021 il Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS) lancia nuovamente il contest con l’obiettivo di valorizzare l’operato dei tecnici volontari ma anche di raccogliere esperienze buone a sapersi. “Le testimonianze”, scrive Melania Lunazzi, ideatrice del concorso, “quasi mai vengono raccolte: per pudore o per rispetto”. Importante, si sa, è poterla raccontare.
Storia di un “caviè”, un mestiere unico
Il concorso “Gambrinus Giuseppe Mazzotti” giunto alla 41esima edizione, porta alla luce un mestiere unico, quello dei raccoglitori di capelli. Franco Faggiani ricostruisce questo mestiere sullo sfondo della Val Maira, in Piemonte. Il suo romanzo “L’inventario delle nuvole” (Fazi Editore, 2023, 296 pagine, 18,50 euro) risulta vincitore nella sezione “Montagna: cultura e civiltà” e viene premiato sabato 18 novembre a Treviso assieme ai vincitori delle altre due sezioni: Marco Aime, vincitore per “Esplorazione -viaggi” con il libro “La carovana del sultano. Dal Mali alla Mecca: un pellegrinaggio medievale” (Giulio Einaudi Editore, 2023) e Gilles Bertrand, vincitore della Sezione “Finestra sulle Venezie” con il volume “La storia del Carnevale a Venezia. Dall’XI secolo ai giorni nostri” (Cierre Edizioni, 2023).
Lince nella fototrappola. Latitava dal 1916
I guardaparco del Parco Nazionale Gran Paradiso segnalano l’avvistamento di una lince all’interno dell’area protetta, realzzato con l’ausilio di una fototrappola. L’ultimo dato di presenza certa dell’animale nel territorio del Parco risale al 1916, quando l’area protetta non era ancora stata istituita. Sulle Alpi questa specie si è estinta agli inizi del ‘900, a causa della persecuzione dell’uomo, e solo recentemente è ricomparsa con esemplari che probabilmente provengono da Svizzera e Slovenia. La segnalazione apre la possibilità che si possa, nel tempo, insediare nel Parco almeno una coppia riproduttiva. Si riempirebbe così un vuoto che dura da oltre un secolo.
Roberto Serafin
(A questo link in un video il direttore del Parco, Bruno Bassano, risponde ad alcune domande sorte in questi giorni in merito alla presenza della lince.)
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