Nei Fatti in breve questa settimana Serafin ci segnala che il New York Times ha inserito Massa Carrara e le circostanti Apuane tra le mete suggerite per l 2024 e che è aperto il bando per il premio letterario Mazzotti. Infine la constatazione che lo sci diventa sempre più per soli ricchi.

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Nuove mete suggerite dal New York Times

Cava a Colonnata Fatti in breve: Massa Carrara e le Apuane suggrite dal NYT - Premio Mazzotti - Sci costoso

Le 52 mete turistiche da visitare secondo il New York Times nel 2024 comprendono Massa – Carrara con le montagne del marmo nei pressi di Colonnata (nella foto). È una vera sorpresa questa località da tempo patria di marmi – spiega il New York Times – diventati capolavori d’arte. In realtà è a Massa che si possono ammirare i tesori di Palazzo Ducale e del castello Malaspina. “Gli appassionati d’arte possono esplorare”, specifica il New York Times, “le circostanti Alpi Apuane da cui è stato estratto il marmo per tanti capolavori, tra cui il David di Michelangelo, e visitare le cave di marmo”.

Premio Mazzotti alla 42° edizione

La quarantaduesima edizione del premio letterario dedicato al poliedrico Giuseppe Mazzotti, salvatore delle ville venete, quest’anno è riservato alle opere edite attinenti alle sezioni “Alpinismo: imprese, vicende storiche, biografie e guide”, “Ecologia e paesaggio” e “Artigianato di tradizione”, pubblicate tra il 1° gennaio 2022 e il 30 aprile 2024. Il termine per la partecipazione è il 10 maggio 2024. L’annuncio delle opere vincitrici e di quelle eventualmente segnalate avverrà a metà ottobre e la premiazione si svolgerà a Treviso sabato 16 novembre. Il bando e il regolamento sono scaricabili dal sito del premio

Sciare? Roba da ricchi

Aprica febbraio 1912 Fatti in breve: Massa Carrara e le Apuane suggrite dal NYT - Premio Mazzotti - Sci costoso
Aprica, febbraio 1912

Nessun dubbio. Una famiglia media con due o più figli per passare una domenica con gli sci e calcolando tutto ciò che comporta – benzina, skipass, pranzi, magari il noleggio dell’attrezzatura o il maestro di sci, eccetera – fa di sicuro fuori uno stipendio mensile. Neve artificiale o no, lo sci sta insomma diventando un’attività ricreativa per ricchi. Davvero come si legge in un’inchiesta non resta che tirare dritto verso l’implosione finale? Davvero è ormai troppo tardi per salvarsi? E voi cari amici fatti di montagna che cosa ne pensate?

Roberto Serafin

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18 Gennaio 2024
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