Le amiche e gli amici dell’Associazione Stefano Zavka ci invitano alla 14ª edizione di Vette in Vista, la manifestazione che con passione organizzano a Terni dal 2009 con programmi sempre densi e stimolanti. Angela Torri ci presenta il programma di quest’anno.

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Vette in Vista 2024: trasformazione

Guardando il programma di questa nuova edizione di Vette in Vista, la 14ª per l’esattezza, e pensando a quanto tempo è passato da quel lontano 2009, riflettevo sulla continuità dei contenuti che ha sin dall’inizio caratterizzato questa manifestazione, e che sono mutati di anno in anno per rimanere al passo con i cambiamenti, a volte imprevedibili e vorticosi dei nostri tempi.

Non è da meno la nuova edizione, a Terni dal 15 al 17 marzo 2024, tratteggiata da un filo rosso che intreccia i molti appuntamenti in un interessante, armonico ordito. Anche se gli ingredienti possono sembrare gli stessi, ad un osservatore attento non può sfuggire il percorso emozionale di crescita che ha definito ciascuna edizione, giungendo fino a quest’ultima in cui si tornerà alle Montagne attraverso molteplici linguaggi declinati da film, parole, alpinisti e musica. Il cardine dell’edizione 2024 è, a mio avviso, la parola trasformazione, come in “Makatea” di Guillome Broust dove un’isola della Polinesia sfruttata e segnata dai resti delle miniere di fosfato abbandonati è restituita alla sua bellezza grazie ad un turismo eco-responsabile e rispettoso attraverso la pratica dell’arrampicata, o come in “Lockdown Mountain” di Luca Calzolari, dove luoghi conosciuti e molto frequentati sono diventati vuoti e “distanti” durante la pandemia, lasciando alla natura lo spazio per riempirli con nuovi suoni e rumori.  

E ancora nell’alpinismo così ‘umano’ di Alex Txicon dove la vetta è solo una delle molteplici ragioni che lo animano, modalità che frantuma la logica dei record ad ogni costo e che trasforma la prestazione in un percorso di consapevolezza in cui concorrono tanti fattori, tra cui spicca la coscienza ambientale, lo spirito di solidarietà, la condivisione.

E che dire di Andrea Lanfri? Lui, vulcano inarrestabile dal sorriso contagioso che incarna pienamente la trasformazione, adattandosi al cambiamento che accade, nostro malgrado, e rinnovandosi per perseguire con coraggio e determinazione i suoi obiettivi.

E siccome siamo tutti connessi e parte della grande trama del pianeta che sta subendo cambiamenti epocali e importanti trasformazioni, qui trovo un altro straordinario tassello dell’edizione Vette in Vista 2024, quello che ha il maggiore valore simbolico: la storia di Avez del Prinzep, il più alto abete bianco d’Europa che schiantandosi a causa di un forte vento nel 2017, è risorto dando vita a degli strumenti ad arco grazie al progetto ANIMA. “Dallo spezzarsi a divenire qualcosa di eterno”, se non è trasformazione questa? La nuova vita dell’albero diventato immortale, la cui voce risuonerà per secoli, e in un minuscolo attimo anche a Terni.

Sono solo alcuni degli appuntamenti del vasto programma di Vette in Vista 2024 consultabile anche on line, che ci condurranno in un cammino condiviso, fatto di incontri, voci, esperienze e riflessioni per provare a comprendere meglio il mondo in divenire che ci circonda.

Angela Torri

8 Marzo 2024
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RUBRICA A CURA DI:
Luca Serenthà

Sono colui che tiene le fila di quest’intreccio di idee, contenuti e competenze che è Fatti di Montagna. In un certo senso, essendone l’ideatore potrei anche definirmi come primo (cronologicamente parlando) partner. Ci tengo che si capisca che Fatti di Montagna non è il mio blog, ma uno strumento che serve per raccontare la montagna.

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