Una stimolante serata organizzata dalla sezione CAI Macherio in occasione del proprio sessantennale ci permetterà di dialogare con Ermanno Bosco, autore di “Voci dal cratere” (Ediciclo)

WhatsApp Image 2024 04 28 at 10.20.41 Cercando "Voci dal cratere" con Ermanno Bosco

Ci sono tanti cammini, ognuno con il suo filo conduttore, e mille sono i motivi per cui si può decidere di percorrerli. Ma questo è un cammino diverso. È un cammino che richiede il coraggio dell’incertezza, della sorpresa e della domanda ad ogni passo.

La scrittura di Ermanno Bosco ci porta così dentro quel cratere che, assuefatti tutti dalle continue tragedie, abbiamo derubricato ad insieme di dati, date e terminologia da geologi imparata giusto per dire la nostra nei giorni dell’emergenza dei terremoti. Eppure il cratere e quei paesi (o non più paesi) sono ancora lì con le loro storie di dolore.

Così scrive l’autore:

“Non basta la traccia dei passi, serve buttar giù quattro righe, far pensare la penna, almanaccare e sbrogliare la matassa, stendere un filo da Fabriano a L’Aquila attraverso quattro regioni, caarsi come un palombaro dentro quello che il governo ha definito “Cratere del sisma”. Devo esplorarne una porzione, illuminarla, sostenere il malato e mettermi in bocca parole di incoraggiamento anche se io per primo sono così disilluso da faticare a crederci. Devo convincermi che finché cammino resterà in vita, devo credere che se tanti cammineranno si risveglierà. Siamo tutti medicina al centro di un cucchiaio, siamo pillola, polvere o liquido: ecco che una mano ci appoggia nella bocca del cratere e il viaggio comincia.”

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E allora proveremo almeno in parte a farci condurre da Ermanno in questo viaggio. Lo faremo dialogando con lui sabato 18 maggio alle 21 (sala Civica di Macherio in via Roma 38) in occasione della serata che la sezione CAI Macherio ha organizzato nell’ambito delle iniziative per il sessantennale.

13 Maggio 2024
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RUBRICA A CURA DI:
Luca Serenthà

Sono colui che tiene le fila di quest’intreccio di idee, contenuti e competenze che è Fatti di Montagna. In un certo senso, essendone l’ideatore potrei anche definirmi come primo (cronologicamente parlando) partner. Ci tengo che si capisca che Fatti di Montagna non è il mio blog, ma uno strumento che serve per raccontare la montagna.

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