Un’importante segnalazione da parte di Roberto Serafin: attenzione diverse zone del mendrisiotto e delle montagne comasche sono infestate dalla Trombicula (Neotrombicula autumnalis). Lui lo ha provato sulla propria pelle.
Qui puoi ascoltare la puntata del podcast con anche questa notizia
L’incontro con la Trombicula
I prati in giugno erano fioriti di narcisi, le nuvole si rincorrevano nel cielo, il lago di Como si stava riempiendo di vele sospinte dalla breva. Dopo un paio d’ore di cammino su un sentiero del Triangolo Lariano grande è stata la tentazione di distendersi al sole sull’erba. Non l’avesse mai fatto chi racconta questa disavventura. L’indomani dal collo in giù o dai polpacci in su il corpo era cosparso di ponfi pruriginosi. C’è voluta una settimana per liberarsene.
In settembre scendendo lungo il sentiero dal San Primo verso Bellagio in mezzo alla boscaglia di faggi, ontani e castagni altra sosta sull’erbetta tra i cascinali. E l’indomani e per parecchi giorni, stessa orticaria, stesso tormento. E gli stessi sintomi accusavano altri del nostro gruppo di camminatori.
Che si trattasse di punture di insetti più che un sospetto era ormai una certezza. Sgraditi ospiti, ma di che genere? Invano si è cercato riscontro nel manuale di medicina di montagna del Club alpino che di punture ne elencava una ventina o forse più. Poi un amico medico, viste le immagini della pelle devastata trasmesse via mail, ha chiarito. Si tratta certamente di Trombicula.
Cos’è la Trombicula
Mai sentito nominare questo minuscolo acaro? Eppure non è raro che, invisibile, mentre si sosta sull’erba per un pic nic, le sue larve si infilino su per le gambe o le braccia, specialmente se d’estate la vittima va in giro con bermuda e maglietta. Le punture non si avvertono. Ma tanto basta perché nel giro di poche ore il corpo si riempia di ponfi pruriginosi e il tormento si prolunghi per giorni e giorni. Un quadro clinico indubbiamente inquietante, simile alla scabbia con cui non c’è proprio da scherzare.
A ben pensarci, era capitato altre volte nel suo girovagare tra i boschi del Comasco a chi scrive queste note di essere aggredito dalla Trombicula (Neotrombicula autumnalis) sulle sponde del ramo di Como, e in particolare sulle pendici del monte Bisbino. Sul web si scopre che un certo Ivan Camponovo (dal sito del Comune di Coldrerio in Svizzera) mette in guardia gli utenti dei sentieri del Canton Ticino per evitar loro, nei limiti del possibile, “di trovarsi trombati dalle Trombicule”. E sottolinea il diverso comportamento manifestato da questi acari rispetto alle zecche nel dare la caccia alle loro “vittime”.
A differenza delle zecche che aspettano pazientemente il loro ospite (preferibilmente animali nel cui pelo rifugiarsi), le Trombicule corrono infatti incessantemente e grazie alle loro lunghe zampette sono in grado di raggiungere qualsiasi vittima potenziale.
Dove e quando si può trovare la Trombicula
A quanto segnala sul web Camponovo in particolare la zona del Mendrisiotto ne è infestata con il Monte Generoso, il Caviano e il Bisbino. Ai quali rilievi ci sentiamo di dover aggiungere il San Primo che domina pacificamente il triangolo Lariano esibendo un antiestetico groviglio di antenne.
Il ciclo vitale della Trombicula, a quanto si apprende, inizia con la deposizione delle uova che avviene al suolo in primavera-estate. Dopo circa dieci giorni le uova si schiudono e nascono delle larve di colore rosso arancio lunghe circa 0,2 millimetri. Particolarmente abbondanti in tarda estate-inizio autunno, le larve si nutrono della vegetazione bassa ma necessitano di proteine animali per l’ulteriore sviluppo. Da qui la necessità di attaccarsi a un animale o all’uomo.
Cosa fare per difendersi dalla Trombicula
Sull’impressionante operare di questo animaletto tutt’altro che innocuo nonostante il nome così ridicolo ci si può documentare facilmente sul web, ma non sarebbe male che informazioni scientifiche ufficiali venissero divulgate insieme con l’indicazione agli escursionisti delle aree da evitare. Il Club alpino non esiste anche per questo?
Il trattamento, a detta dell’amico medico, non può a questo punto che essere sintomatico con antistaminici o pomate cortisoniche (si invita sempre comunque a consultare il proprio medico). Precauzioni? Le stesse prescritte per evitare incontri sgradevoli con le zecche: scarponcini alla caviglia, maniche e pantaloni lunghi. E pazienza se sarà meglio rinunciare ai simpatici pic nic sull’erba accontentandosi di rifiatare seduti su rustici pietroni. Sperando che queste precauzioni possano bastare per tenere alla larga l’insaziabile Trombicula. (Serafin)
Ovviamente contributi con segnalazione di altre zone di presenza della Trombicula e di persone con competenze specifiche in materia sono ben accette.
RUBRICA A CURA DI:
MountCity è un progetto fondato nel 2013 a Milano che si poggia sulla passione e competenza di uno staff di cittadini appassionati di montagna, all’occorrenza con il sostegno di associazioni di volontariato. La piattaforma, grazie alla competenza e professionalità di Roberto Serafin che l’ha curata per 10 anni, è stata punto di riferimento sull’attualità della montagna e dell’outdoor con migliaia di articoli pubblicati. Ora lo spirito di MountCity vive ancora dentro questa rubrica.
Scheda partner
Segnalo che sono stata vittima per ben 2 volte dei pestiferi trombicula. A luglio 2020 sul monte Barzaghino nel triangolo lariano e ieri sul monte Cornizzolo, nei prati sotto la cima sul versante di Cesana Suello sopra la ve chia cava in disuso. Sono invisibili e terribili oggi antistaminici per il forte prurito.
Grazie Marina per la segnalazione
Ma come posso segnalare quello che è successo a me alle autorità sanitarie locali? Ho avvertito il mio medico di base che ignorava completamente l’esistenza dei tromicula
Interpelliamo un medico competente in materia e facciamo sapere al più presto
Buongiorno, sono il medico di Marina. Spiace essere tacciati di incompetenza quando ormai da anni vedo e segnalo questi casi clinici che vengono trattati ovviamente con terapia sintomatica e soprattutto con la prevenzione. Congruo abbigliamento e selezione dei luoghi dove soggiornare. Un cordiale saluto.
Dott. Anna Maria Padula
Buongiorno, mi spiace davvero per l’incomprensione. Non si intendeva nella maniera più assoluta tacciare nessuno di incompetenza. Ancor meno chi non si conosce. Un medico di base ha sicuramente le competenze necessarie per trattare questi casi. Quello che era nostra intenzione fare, e abbiamo fatto, è semplicemente interpellare uno, specialista in medicina di montagna per dare ulteriori ragguagli ai nostri lettori. A breve pubblicheremo quanto ci è stato detto che non credo differirà dalle sue indicazioni. La ringrazio per la precisazione e le prego di segnalarci se avesse notizia di altri luoghi infestati da Trombicula in modo da poter fare la corretta prevenzione. Un saluto
Non è mia intenzione tacciare nessuno di incompetenza, men che meno il mio medico curante con la quale ho un rapporto di fiducia più che trentennale. Mi riferivo al primo episodio 2020 che non ha trovato riscontro nei sanitari da me interpellati in quel momento. Oggi Il mio intento era mettere l’attenzione sul problema e fare in modo che ci sia divulgazione del problema trombicula come è successo ad esempio con le infestazioni da zecche.
Amo camminare nelle nostre belle montagne e vorrei poter continuare a farlo in sicurezza.
Mi scuso per l’incomprensione generata con il mio post
Molto bene,
tutto chiarito.
Assolutamente tutto chiarito e ringrazio per la possibilità di segnalare queste e altre situazioni che si verificano sulle nostre montagne. Buona giornata. Anna
Abbiamo pubblicato i consigli del dottor Giancelso Agazzi, specialista di Medicina di montagna:
https://fattidimontagna.it/altre-segnalazioni-di-trombicula-i-consigli-del-medico/
Buongiorno, vorrei segnalare la presenza di Trombicula in Val Sabbiola , sopra Varallo , in particolare all’Alpe Palazzo. Si sconsiglia vivamente il cammino tra le felci secche.
Spiacevole incontro anche sul monte San Giorgio zona Alpe di Brusino
Segnalo che da qualche anno dopo una esperienza mia e di mia moglie con oltre 20 punture ciascuno (area Falcade Col Mean Feder) con nessuno farmacisti e dottori inclusi fossero in grado di darci un riscontro tant’è che ipotizzando infestazione del acaro dei tarli ho disinfestato intero appartamento,pur con tutte le precauzioni(vestiario,spray,doccia immediata) qulche puntura ai polpacci riescono a farmela(andando a funghi)Abbiamo scoperto grazie ad internet che si trattava di trumbiculaAttenzione sono molto aggressive e fastidiose ma nessuno in loco le segnala
purtroppo si trovano ormai anche oltre il triangolo lariano. Mi è capitato uno spiacevole incontro sopra Esino Lario a passo Agueglio. Ora mi trovo da due giorni torace, inguine, schiena devastati da questi perfidi animaletti.
Due settimane fa sono andata a scalare in Grignetta alla punta Giulia e sono tornata piena di punture enormi e pruriginose (oltre che con tre zecche attaccate) sulla pancia e sulle gambe… Dopo alcuni giorni infernali i ponfi si sono sgonfiati ma ero molto angosciata perché nessuno ha saputo dirmi niente e non riuscivo a capire cosa fosse! Ora so che è questa bestiaccia orrenda. Avevo pantaloni lunghi ma non è servito a molto…
Buongiorno a tutti,io sono espertissima di trombicula autunnalis perché vivo praticamente in un giardino di un ettaro che è un bosco.sotto le foglie appena cadute c’è uno strato di humus di circa un metro dove lei regna…
Qualsiasi cosa faccio in giardino ormai indosso una tuta quelle di sicurezza plastificata,stivali di gomma e guanti.
La trombicula si arrampica velocissima dalle scarpe o dai guanti e si insinua appena trova uno spazio.
Ultimamente metto anche gli elastici ai polsi e uno strato di 10 cm di bioadesivo sugli stivali di gomma.
Sugli scarponcini da montagna lei si arrampica giuliva e poi passa sotto…
Una delle cose che non sopporta è la polvere di zolfo che si usa in enologia…
Per circa 20 anni nessun dermatologo me l’ha diagnosticata,mi dicevano che erano acari della polvere,ho fatto pure le prove allergiche,ma quello che non mi tornava era la periodicità nel corso dell’anno a mesi fissi.
Buona caccia comunque!!
Grazie a questo articolo, ho potuto capire cosa mi è successo. Schiena e spalle coperte di punture pruriginose. Ho camminato sopra Longarone (BL)
Registrata tromicula anche sul Carso triestino . Portata poi nel giardino di casa nel quale non ci posso più andare. La prende anche il mio cane sulle zampe
Segnalo Tombicula su Carso triestino
Salve, purtroppo questo piccolo parassito si trova gia 27 anni al mio terreno, e mi attacca anche quando sono vestita totalmente, da piedi fino le mani! Al momento ho 4 punture al corpo, e ho solo steso i panni e trapiantato una piccolissima pianta di grasso in un altro vasetto. Circa 15 anni avevo circa 50 punture alle gambe. Abito in Versilia, provincia di Lucca, Toscana.
Buongiorno abito a latina e nel parco nazionale del circeo per la prima volta ho preso sto acaro.mi sono recato al bosco a fare i funghi, da noi le temperature sono ancora alte 14/19 gradi c.a.
Si può far disinfestare il giardino dalla trombicula? Io non ci posso più andare. Siamo in maggio e sono appena arrivate
Ho la trombicula in giardino cosa posso fare per eliminarla?
A me e mio marito è capitato molte volte non solo sul Lariano specialmente a quote basse sopra i 2000mai capitato ho letto che escono sopra i 18 gradi e ad una quota di 1800metri se qualcuno ne sa di più aspetto notizie…si infilano sotto i vestiti specialmente attratti dal sudore ciao grazie