Il lupo è sempre più una realtà presente sulle nostre montagne, ma spesso si ha a che fare con la sua fama più che con il lupo in sé, soprattutto per chi frequenta la montagna come turista. C’è un reale rischio? Come dobbiamo comportarci in un territorio abitato dal lupo se abbiamo un cane? Come sempre la cosa migliore è informarsi e non basarsi su leggende e notizie senza fondamento.

Ascolta la puntata del podcast con le spiegazioni di Anna

Lupo: una storia millenaria e burrascosa

Oggi affrontiamo un tema collaterale a quello dei cani in montagna, che è quello del lupo: questo animale ha una storia millenaria e molto burrascosa

Il lupo, che intorno ai 30.000 anni fa si è co-evoluto con l’uomo fino a trasformarsi, nel corso dei millenni, nel cane, ha il merito di avere aiutato moltissimo l’uomo, nella difesa del territorio, nella caccia e, evolvendosi, anche in numerosi altri compiti.

Fino a qualche secolo fa, infatti, il lupo godeva di una “buona fama”, basti pensare alla lupa di Roma, da cui poi la città ha appunto scelto l’immagine come simbolo, la cui leggenda narra abbia tratto in salvo i gemelli Romolo e Remo allattandoli.

Purtroppo, però, intorno al 1800 la specie si è quasi estinta, e non solo in Italia, ma un po’ in tutto il pianeta, a causa della caccia spietata e diretta, della mancanza di selvaggina in alcuni territori, dell’urbanizzazione che ha portato a ridurre pascoli e spazio alle prede.

Gli studi hanno portato poi in superficie il fatto che il lupo sia, insieme ad altri, un predatore importante per mantenere in equilibrio l’ecosistema di cui fa parte: basti pensare alla sovrappopolazione di erbivori a Yellowstone negli USA che stava causando enormi problemi quando il lupo, per mano umana, era praticamente estinto.

Come si dice, la natura fa le cose per bene, e un ecosistema non può stare in piedi e funzionare correttamente e in equilibrio senza un elemento importante come il primo anello della catena alimentare. 

Adesso che il lupo sta velocemente tornando a ripopolare diversi territori, anche del nostro Paese, con numeri in crescita, l’antropocentrismo torna a farsi sentire: molte persone vedono la presenza del lupo come un problema, qualcosa da evitare ad ogni costo.

Romano Visci Chi ha paura del lupo?
Foto Romano Visci via parcoabruzzo.it
In apertura foto Archivio PNALM

Esiste una soluzione che permetta a uomo e lupo di coabitare questo pianeta?

Qualcuno teme, comprensibilmente, per le proprie greggi, qualcuno lo vede come rivale nella caccia, qualcuno come possibile pericolo per i turisti e quindi come ipotetico motivo di perdita economica.

Al di là del tema etico (che sarebbe così impegnativo per cui ci vorrebbe un libro intero) del domandarci se noi, che stiamo sovrappopolando questo pianeta, abusando e sfruttando le risorse che sono invece limitate, abbiamo il diritto, per il nostro benessere, di decidere per tutte le altre specie, dobbiamo intanto chiederci: non esiste una soluzione che permetta a entrambi di coabitare questo pianeta? Sono già in opera infatti progetti di tutela dei pastori e delle greggi appoggiandosi a cani guardiani del gregge, per tutelare il pastore senza nuocere al lupo.

Per quanto riguarda noi che viviamo da turisti le montagne, invece, bisogna essere ben informati, perché il lupo è uno degli animali più schivi del mondo terrestre; è molto difficile vederlo e ancora di più avvicinarlo. Secoli di persecuzione hanno insegnato, e tramandato quindi di generazione in generazione, che l’uomo è un pericolo, che bisogna tenersi a debita distanza. Il lupo ha sensi davvero molto sviluppati, quindi se nel bosco percepisce la presenza di un umano, anche a centinaia di metri (se non kilometri, quando il vento è a favore), non solo non ha il minimo interesse ad avvicinarsi, ma anzi, si allontana ancora di più. Alcuni lupi rinunciano al cibo disponibile se percepiscono un uomo nei paraggi: quando trovano ad esempio una carcassa di cervo a terra, che basterebbe a sfamare la famiglia, la lasciano lì e tornano quando sono certi che non ci siano persone nella zona, magari di notte.

Sapendo queste semplici informazioni, come si può pensare che il lupo possa essere una minaccia per il turismo? L’attacco del lupo all’uomo non avviene se il lupo vive in un habitat adatto, con risorse sufficienti per nutrirsi. Ovviamente se l’uomo caccia tutta la selvaggina presente, il lupo per fame potrebbe anche arrivare ad avvicinarsi a villaggi e persino ad attaccare l’uomo: si tratta di sopravvivenza. 

Valentino Mastrella 2 Chi ha paura del lupo?
Foto Valentino Mastrella via parcoabruzzo.it

Il lupo è difficile da vedere!

Se andiamo in un ambiente selvaggio, dove viene tutelato l’habitat e l’ecosistema, è assolutamente improbabile che il lupo non solo attacchi l’uomo, ma anche che si avvicini.

Io ho passato alcuni giorni nel Parco Nazionale di Abruzzo a fare appostamenti accompagnata da una guida esperta nella speranza di vedere un lupo, provvisti di binocoli, cannocchiali, termocamera, stando immobili e in silenzio e sapete? Non ne ho visto nemmeno uno! Questa è la dimostrazione che se il lupo vive sereno nel suo ambiente, ha sufficienti risorse per nutrirsi, farà la sua vita senza avere alcun interesse verso l’uomo.

Come comportarsi con il cane in un territorio abitato dal lupo

Per quanto riguarda i cani, se ci accingiamo a fare trekking in zone abitate dai lupi, dobbiamo fare attenzione ad alcune cose:

  • innanzitutto il regolamento di zona (che sarà molto probabilmente un Parco) che può vietare di lasciare i cani liberi o addirittura di portare i cani, seppur legati;
  • in secondo luogo, se risulta difficile che il lupo si avvicini all’uomo, dobbiamo essere assolutamente certi che il nostro cane non si allontani da noi, non disturbi la selvaggina e non vada a zonzo rischiando di ritrovarsi in situazioni pericolose. Diciamo che se il cane resta nel raggio di qualche metro da noi, sempre a vista, è molto difficile che si creino incidenti, quindi regoliamo la nostra condotta sulla base della gestione che riusciamo ad avere del nostro cane in un contesto ricco di selvaggina.

Anna Randazzese


Ecco alcuni documenti e materiali informativi per approfondire:

Il monitoraggio nazionale del lupo spiegato in un’infografica da ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale)

Life Wolfalps Eu: importante progetto Europeo che mette in campo azioni coordinate per migliorare la coesistenza fra lupo e attività umane a livello di popolazione alpina

Pagina piena di materiale informativo, tesi, articoli scaricabili e consigli di lettura del Centro Grandi Carnivori

Bel libretto scaricabile per Conoscere il Lupo, a cura del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise

15 Novembre 2021
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RUBRICA A CURA DI:
Aseizampe

Aseizampe, fondata da Anna Randazzese nel 2012, si occupa di educazione cinofila a 360°.

Anna è da sempre un’appassionata di montagna, che frequenta fin da quando era piccola in tutte le stagioni, in particolare nelle sue amate Dolomiti. Da quando si occupa a livello professionale di cinofilia, ha approfondito l’unione dei due mondi, cani e montagna, facendo esperienze anche variegate che ha piacere di condividere per aiutare tanti binomi a godere di queste gioie.

 

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